Nov 06 2019

IV Novembre: la pioggia non ferma la cerimonia solenne

Si è svolto tutto come da programma, o quasi.

La pioggia torrenziale di domenica scorsa non ha fermato le celebrazioni del IV Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. L’Alzabandiera al Monumento dell’Alpino, quindi il corteo accompagnato dal corpo bandistico la Trionfale fino alla chiesa di S. Martino Vescovo, per la celebrazione della Santa Messa.  Sempre nella parrocchiale, visto il maltempo, gli alunni di quinta della Primaria hanno letto alcuni pensieri molto belli preparati a scuola;  carico di significato anche il cartellone sulla pace realizzato dalla classe quarta. Insomma, davvero importante la partecipazione  dei bambini e del Baby Sindaco Margherita Prete che, in loro rappresentanza, è intervenuta per spiegare il senso e il valore di questa ricorrenza.

“Anche quest’anno ho voluto fare a mio nonno la domanda: com’era la guerra? E lui mi fa capire, con i suoi racconti, che la guerra è sempre dolorosa, ingiusta e crudele. Ho capito anche che i nostri nonni hanno combattuto per farci vivere in un paese unito e democratico. Pensare che il 4 novembre in tutta Italia, sotto allo stesso monumento, si celebra il valore di tante vite sacrificate per l’unità della nostra nazione deve far riflettere noi ragazzi convincendoci che la pace, il dialogo e l’onestà siano sempre la vera e unica strada da percorrere”.

E  il Sindaco Mario Chiavenna nel suo discorso davanti al Monumento ai Caduti si rivolge proprio a loro ragazzi, futuri cittadini adulti con la responsabilità di guidare tra pochi anni il nostro Paese.

Oggi sentiamo tutti un bisogno profondo di essere rappresentati da persone corrette, oneste, chiare, in cui avere fiducia e a cui dare fiducia e soprattutto alle quali affidare le nostre speranze.  Uno degli impegni attuali più importanti ma anche meno facili è quello di adoperarsi per una collettività in cui, accanto al miglioramento delle condizioni economiche e sociali delle nostre famiglie, avvengano altresì l’integrazione e l’accoglienza, nell’ottica della solidarietà e prima ancora del rispetto reciproco. Lavorare per un’Italia che sia in grado di ascoltare e accogliere chi ha bisogno, ma che nello stesso non perda mai l’orgoglio delle proprie radici e la fierezza della propria storia; un’Italia che sappia amare la propria terra rinnovandone i valori e gli ideali che l’hanno costituita. Questo impegno è affidato, in particolare, alle giovani generazioni. Siete proprio voi ragazzi i primi destinatari di un messaggio che parla al futuro, in quanto prossimi padri di una società che deve andare avanti, migliorandosi. Per questo è fondamentale coinvolgervi in celebrazioni come il IV Novembre, il cui significato è quello di non dimenticare, di conoscere la storia per meglio interpretare il presente e programmare il futuro. Noi grandi abbiamo bisogno del Vostro contributo. Oggi l’Italia ha bisogno delle vostre energie e delle vostre idee, dei vostri sogni, del vostro entusiasmo. Così come l’Italia di allora ebbe bisogno di ‘quei ragazzi del 99’, che avrebbero compiuto 18 anni nel 1917 per arruolarsi quali giovani soldati a Vittorio Veneto e che, a dispetto della loro giovane età, seppero farsi onore e contribuire all’Unità del Paese. Da voi giovane generazioni deve venire lo spirito per la rinascita e la crescita di questo Paese, con il contributo e il supporto prezioso delle famiglie e delle scuole. Quindi, nel guardare a tale grande progetto, tenete ben strette nel cuore e nella mente le parole di Papa Francesco NON FACCIAMOCI E NON FATEVI RUBARE LA SPERANZA”.

Un ringraziamento a tutti per la partecipazione.

Benedizione da parte di Don Erminio

 

 

 

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